Alcuni anni fa (1997), Pierpaolo Brombal, di Altivole, usciva dall'Igea Cavanis di Possagno con un diploma di ragioniere in mano ed entrava a Ca Foscari 

per conseguire la Laurea che avrebbe poi impiegato nell'azienda di famiglia, la Brombal serramenti, una perla nel panorama dell'industria veneta ("prodotti d'acciaio", dice il logo aziendale e il suo video in perfetto inglese ricorda il "fascino dei metalli" negli "edifici commerciali e nelle abitazioni private"). Una ventina di dipendenti, un'azienda con radici familiari (il padre l'ha fondata nel 1970). La produzione, i materiali, la ricerca e la direzione sono in Italia, la struttura commerciale e la rete vendite negli USA (da quando si è deciso di fare il grande balzo a Los Angeles) e, a breve, in Nuova Zelanda. E' tornato al Cavanis di Possagno pochi giorni fa e ha trovato volti vecchi e nuovi di una scuola che per lui ha voluto dire molto in termini di preparazione e di motivazione: il prof. Alessandro Gatto, l'attuale preside prof. Ivo Cunial, rappresentanti dei Tecnici e dei Licei, ha voluto rivedere aule e laboratori e poi le proposte per la "sua" scuola, per non far perdere il filo formativo che qui al Cavanis ha sempre tenuto vivo il rapporto tra scuola e territorio, corsi e aziende. "Ho ricevuto tanto da questa scuola" - ha detto - è ora che anch'io restituisca alla mia scuola in termini di know how qualcosa di forte e provare a fare qualcosa insieme di bello. E giù con le proposte: chiedo al Cavanis di individuare figure professionali da far crescere e specializzare nella cultura generale in aula e nella formazione specifica nella mia azienda; affidare alla scuola le commesse che la scuola può assolvere (prodotti della comunicazione, analisi di laboratorio....); accogliere in azienda studenti in alternanza e in stage; in azienda si impara molto e certamente di più che a scuola: soprattutto si apprende uno stile, una relazione, una dedizione....  E poi un rammarcio: quello che non trovo in molti giovani è la mancanza nella famiglia di provenienza della cultura del lavoro. Faccio proposte concrete: ho bisogno di provare nel mio opificio, ragazzi e ragazze che sappiano lavorare col CAD, che sappiano le lingue e che abbino conoscenze base di contabilità (prima nota, corrispettivi, fatturazione...). La sfida è lanciata!