di Maria Franca Gaetan 

MARIA, DONNA GIUBILARE

Solennità dell’Assunta: è d’obbligo contemplare il Cielo e volgere lo sguardo alla Madre, esaltata dal Figlio per essergli stata accanto sempre, in particolare nell’ora della totale consegna di se stesso “per la nostra salvezza”.

Mi piace guardarla come “donna giubilare” in questo imminente tramonto dell’anno del giubileo della misericordia . E’ stata salvata e redenta già prima della nascita; la passione del Figlio l’ha raggiunta quando ancora non appariva  alla luce della vita. Lei, tutta pura e tutta santa, non ha conosciuto peccato nè pena per il peccato in vista della sua maternità divina.

Sento scaturire dal mio cuore il canto del Magnificat, perché anch’io sono già redenta e liberata. Quando? Anche in questa vita se mi lascio trascinare dall’amore di un Dio che è misericordia e lo accolgo tra le lacrime benefiche del riconoscimento del mio peccato e gli dico: “Padre, ho peccato!”. La sua risposta sarà come quella data dal genitore della parabola al Figlio prodigo: “Presto…facciamo festa: ho ritrovato mio figlio!”

Benedetto sia Dio che offre a tutti indistintamente, specie in quest’anno giubilare, la possibilità di ritornare a casa e di ritrovare la propria dignità di figlio. Maria ci aiuti a credere a questa immensa grazia e doni al nostro mondo in preda al male la capacità di guardare il Cielo e di ritornare  ad affidarsi a Dio, “ricco di misericordia”.