Adesso lo chiamano all'inglese "debate" (pronuncia: dibeit) ma in italiano c'è la parola "dibattito" che può essere allo stesso utile. Il debate è un modo di fare scuola

 (una "metodologia didattica", dicono gli esperti, e nei Paesi anglosassoni addirittura da anni è una materia scolastica). Si svolge in aula, tra due squadre (di studenti) una che sostiene e l'altra che avversa un argomento o una idea o una provocazione lanciata dall'insegnante. Deve essere però un argomento che non sia convenzionale, per cui gli studenti non trovano nei libri risposte preconfezionate e nella Rete non possono trovare risposte definite. Per esempio: "la condizione di genere oggi in Italia". La discussione che si genera dev'essere formale, e non libera. dettata da regole e tempi  precisi, condivisi dai due gruppi. Gli studenti che partecipano al debate si devono prima documentare, devono dimostrare di saper lavorare in autonomia, di saper parlare in pubblico, di avere capacità di ascolto e di ragionamento critico. Gli studenti imparano così a strutturare un discorso logico, finalizzato alla persuasione, ma devono anche imparare la differenza tra inferenza e conseguenza, tra causa ed effetto. Devono ricercare e selezionare le fonti, anche attraverso risorse multimediali online. Il copia/incolla o l'affermazione senza fonti, nel debate, è scoperto immediatamente dai giudici (di solito gli insegnanti, ma anche figure esterne alla scuola) e viene penalizzato. L'allievo deve abituarsi ad ascoltare attivamente, ad argomentare, a fondare e motivare le proprie tesi, a lavorare in gruppo, a riflettere. Soprattutto, nel debate, lo studente parte da una convinzione di fondo, quella che la verità sulle cose del mondo non esiste e che la società si regge sul rispetto del punto di vista altrui. Noi, in Italia, molti secoli fa, durante il Medioevo, facevamo nelle università una specie di debate, la cosiddetta disputatio (si pronucnia  disputazio, in italiano "disputa"). Nella disputa medievale, a differenza del debate contemporaneo,  si dibattevano teorie e leggi di teologia e di scienza, materie che oggi si preferisce affidare a specialisti. Ma per il resto, la disputa medievale è il dibattito moderno nelle regole, nella documentazione e nelle modalità: criticare il detto comune, affinare l'argomentazione, abituarsi ad usare tecniche della logica e dell'inferenza. E spesso, nel debate, i giovani sono più bravi degli adulti, ma questo non  andatelo a dire in giro...