Il 19 agosto 1954, 60 anni fa, moriva nel primo mattino Alcide De Gasperi, uomo politico e intellettuale tra i più grandi di sempre. Deputato al parlamento di Vienna, del Regno d'Italia e della Repubblica italiana,
fu presidente del Consiglio (Capo del Governo) italiano dopo la Seconda guerra mondiale. Per l'Italia fu lui a fare la cosiddetta "scelta occidentale"; grande europeista (considerato fondatore dell'Unione Europea), per il "suo" Trentino (era di Pieve Tesino) volle una autonomia sancita anche dall'accordo internazionale con l'Austria (è il cosidetto "Accordo De Gasperi-Gruber, del 5 settembre 1946) che tutelasse l'integrità politico linguistica e la statutarietà speciale. Pochi però sanno che un sacerdote trentino, don Costante Dalla Brida, insegnante al Cavanis di Possagno materie scientifiche e "indimenticabile maestro di vita" (come lo ricorda l'ex allievo Franco Scaldaferro che gli volle dedicare una lapide e un bassorilievo del volto nell'attuale biblioteca del Cavanis) fu amico e collaboratore di Alcide De Gasperi. Don Costante Dalla Brida (ma si trova più spesso Dallabrida, scritto attaccato) fu giornalista redattore del "Trentino" dal 1906 al 1915 e conobbe in quella occasione De Gasperi, che del "Trentino" era direttore: De Gasperi pubblicò (senza firmarli) in quegli anni molti articoli di fondo su quel giornale che poi Dallabrida riconobbe, raccolse e commentò. Don Costante rimase di De Gasperi amico e consigliere, uomo di fiducia e giornalista di supporto, per tutta la vita. Chi era don Costante Dallabrida? Era nato l'8 luglio 1880 a Vigolo Vattaro. Compì gli studi ginnasiali e liceali nel Collegio Vescovile di Trento dal 1893 al 1901, quando ancora il Trentino era un principato (e il Vescovo di Trento ne era il Principe) sotto l'autorità degli Asburgo. Frenquentò teologia nel Semanario "maggiore" di Trento dal 1901 al luglio 1905. Passò a Caldonazzo col ruolo di Cooperatore dal 1905 al 1906. Poi divenne, come si è detto, redattore del Trentino dal 1906 al 1915, sostituendo molte volte nella direzione Alcide De Gasperi. Dallabrida diresse con successo il settimanale "La Squilla"; fondò e diresse il Segretariato Operaio e fu direttore fino al 1919 delle Società Operaie Cattoliche. Dallabrida, su sollecitazione continua di De Gasperi, prestò la sua opera di assistenza durante il primo conflitto mondiale (la "Guerra Europea" come veniva chiamata allora) a soldati richiamati (i soldati del Trentino erano stati mandati fin dal 1914 in Serbia e nella lontana Galizia, sul fronte russo: a Pergine, ancora oggi, il 1914 viene ricordato dai vecchi come "l'anno delle vedove") e a popolazioni profughe (circa 70.000 profughi trentini, alloggiati in baraccamenti nei lontani paesi dell'Austria inferiore e superiore, della Moravia, Stiria, Boemia, Salisburghese e perfino dell'Ungheria: Dallabrida con De Gasperi fu in assistenza ai profughi nel Vorarlberg, la provincia austriaca ai confini con la Svizzera). Aveva cominciato a Vienna gli studi universitari che completò dopo la guerra a Napoli, laureandosi in Scienze Naturali nel 1924 (tra l’altro insegnò a Filiberto Luzzani, grande botanista, noto per la costruzione del suo famoso erbario). Da allora, si dedicò fino alla morte (avvenuta il 26 ottobre 1966: è sepolto nel cimitero di Possagno) all'insegnamento nei licei classici, negli istituti tecnici e magistrali, senza però mai lasciare il giornalismo e l'approfondimento sociopolitico della situaszione italiana ed europea: scriveva - assieme all'inseparabile De Gasperi - sulla “Voce Cattolica” e fu grande animatore del movimento operaio tra le due guerre. Don Costante Dallabrida, dopo la morte di De Gasperi, collaborò con lo storico Gabriele De Rosa alla costruzione del fondo di documentazione e testimonianza a Trento intitolato a De Gasperi; fu amico del vaticanista Giancarlo Zizola (nativo di Valdobbiadene e morto a 75 anni nel 2011) col quale collaborò per la divulgazione delle attività dei cattolici trentini dell'entourage di Alcide De Gasperi. De Gasperi così si espresse circa l'amico e consigliere fidato Dallabrida “ho un vero culto per don Costante, mio insegnante di scienze, ma molto più mio educatore vero. Le sue lezioni di chimica diventavano a volte anche riflessioni sulla scienza politica e la storia contemporanea … una eccezionale figura di giornalista, scienziato, umanista, democratico e antifascista”. Giulio Andreotti (in: "De Gasperi e il suo tempo”, 1964) riferisce un aneddoto curioso: durante la Grande guerra, arrivati in Austria per soccorrere i profughi trentini, una sera, sfiniti, si gettarono vestiti come erano sulle brandine per dormire quando De Gasperi si alzò dicendo: "don Costante, dobbiamo ancora dire il rosario". Don Dallabrida aveva trasmesso alcuni valori profondi e perenni nell’animo di De Gasperi: C'era una sfera nella quale il dubbio, lo stesso del quotidiano affanno, non entrava, cioè in quella della fede, "regola fissa", "anima e midollo delle cose" e ancor più in quella dell'obbedienza alla Chiesa di cui egli ebbe una nozione teologica tradizionale, rispetto alla quale l'autonomia del credente era storicamente da determinarsi nella sfera politica e sociale, non in quella ecclesiale o dottrinale, onde la renovatio implicava sempre distinzione tra individuale e sociale e quindi tra fede e politica, la quale ultima era sempre soltanto storicità concreta. Olivo Belli, di Toful di San Vito del Cadore, ex allievo Cavanis dell’Istituto “Dolomiti” di Borca di Cadore (era una casa offerta il 21 novembre 1945 da mons. Girolamo Bortignon, Vescovo di Belluno e Feltre, per l'istituzione di un convitto, di Scuole Medie e Superiori, e Soggiorno estivo: i Cavanis la gestirono fino al 1954 quando la struttura andò in proprietà della diocesi di Padova) e ex allievo di Dallabrida, nel periodico il Cadore (Agosto 2010) riferisce – ultima in ordine di tempo – una testimonianza straordinaria e indimenticabile di don Costante Dallabrida che lo preparò all’Esame di Maturità (svolto a Bolzano, nell’immediato Secondo Dopoguerra) con metodi didattici attualissimi… A Possagno, don Costante Dallabrida insegnò dal 1954 quasi all'ultimo dei suoi giorni (in realtà la cattedra la tenne fino al 1960), ospite al secondo piano del Liceo dei Cavanis (attualmente ci sono le classi dello Scientifico); nella sua camera oltre al letto e a poche sue cose personali, una marea piacevolmente disordinata e vivace di reperti, di piante, di cultivar, di essenze, di fossili, di ossa, ... E un cane, non sempre pulitissimo, ricordava padre Giulio Avi (che insegnò Scienze al Classico di Possagno negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso e che di don Costante aveva "ereditato la stanza da letto) con il quale condivideva la vita ormai ridotta a un romitaggio silente e riflessivo dopo la morte di De Gasperi. Oltre alla lapide già ricordata nella biblioteca delle superiori, a Possagno (vedi: http://musica.cavanis.net/archeo/una-lapide-in-biblioteca), c'è una statua che ritrae il bambino Dallabrida, con la di lui madre Sabina, su modello dello scultore sanzenonese Francesco Rebesco, voluta dall'ex allievo di Dallabrida Marco Scaldaferro di Dolo (VE).
• 3 aprile - Nasce a Pieve Tesino da Amedeo de Gasperi e Maria Morandini.
1898
• 16 agosto - Prende parte a Cles al primo convegno degli studenti cattolici trentini.
1899
• 8 agosto - Partecipa a Pergine al primo congresso dell'Associazione universitaria cattolica trentina (AUCT).
1900
• 20 luglio - Consegue la maturità presso il Liceo ginnasio di Trento.
• Autunno - Si trasferisce a Vienna, dove si iscrive alla facoltà di lettere. Intanto scrive articoli per "La voce cattolica" di don Guido de Gentili e per la "Reichspost", organo dei cattolico-sociali austriaci.
1901
• 17-22 settembre - Interviene a Mezzocorona al IV Congresso degli universitari cattolici. Al termine viene eletto segretario dell'associazione.
1902
• Marzo - Si reca a Roma in compagnia del professor Ernst Commer, in qualità di suo accompagnatore, segretario e interprete. Incontra Remolo Murri, Antonio Fogazzaro e viene ricevuto in udienza da papa Leone XIII (26 marzo).
• 28-31 agosto - Prende parte al V Congresso degli universitari cattolici a Trento, che si svolge nell'ambito del 1° Congresso Cattolico Trentino.
• Ottobre - Parla a Vienna come rappresentante degli studenti cattolici per la richiesta di un’università italiana a Trieste.
1903
• 8 settembre - Presiede a Caldonazzo il congresso dell'AUCT.
1904
• 4 ottobre - Viene prescelto, mediante un "contratto di locazione d'opera" firmato da don Guido de Gentili, come nuovo direttore de "La voce cattolica".
• 19 ottobre - È nel direttivo dell'Unione Politica Popolare Trentina, costituitasi a Trento sotto la presidenza di monsignor Baldassarre Delugan.
• 3 novembre - A Innsbruck, al termine dell'inaugurazione della facoltà in lingua italiana, gli studenti italiani si scontrano con una folla ostile di cittadini e studenti tedeschi. Gli studenti italiani, in numero di gran lunga minore, si barricano negli alberghi "Croce bianca" e "Rosa d'oro". De Gasperi viene arrestato assieme ad altri 137 studenti italiani in seguito a quei tafferugli.
1905
• 19 luglio - Consegue "con distinzione" la laurea in filologia moderna, discutendo una tesi intitolata "Die Glùcklichen Bettler von Carlo Gozzi und ihre deutschen Bearbeitungen".
• 27 agosto - In un comizio a Riva del Garda parla in favore di una proposta governativa di un'università a Trento. Gli risponde in contraddittorio Cesare Battisti accusandolo di opportunismo.
• 1 settembre - Assume la direzione de "La voce cattolica".
1906
• 15 gennaio - A ventitré anni, muore suo fratello Mario, sacerdote.
• 17 marzo - "La voce cattolica" diventa "II Trentino".
1909
• 7 marzo - A Merano si confronta in un dibattito con Benito Mussolini, della Camera del Lavoro di Trento.
• 15 dicembre - Viene eletto consigliere nel Comune di Trento.
1910
• 3 dicembre - Muore la madre, Maria.
1911
• 17 luglio - Viene eletto deputato, con i popolari, al Parlamento di Vienna.
1912
• 7 ottobre - Partecipa alla prima riunione delle Delegazioni, organo consultivo della monarchia, formato da rappresentanti dei due Parlamenti di Vienna e di Budapest.
1914
• 6 maggio - Viene eletto alla Dieta di Innsbruck, sempre con i popolari.
• 28 luglio - II Parlamento di Vienna viene chiuso.
• Settembre - Si reca a Roma, dove incontra diverse personalità politiche e diplomatiche per caldeggiare la neutralità italiana nella prima guerra mondiale.
1915
• Febbraio - Incontra, a Vienna, Friedrich Funder, direttore della "Reichspost", per discutere delle voci riguardo a una cessione pacifica del Trentino all'Italia.
• Marzo - Nel corso del suo terzo viaggio in Italia, tiene colloqui con il ministro degli Esteri Sydney Sonnino (giorno 16) e con quello del Tesoro Filippo Meda.
• 22 maggio - "II Trentino" sospende le pubblicazioni.
• 24 maggio - Con il vicepodestà di Trento, Francesco Menestrina, parte per Salisburgo, per chiedere spiegazioni riguardo alla massiccia deportazione dei trentini. A Innsbruck i due vengono bloccati dal luogotenente Toggenburg che li informa dello scioglimento d'ufficio del consiglio comunale di Trento.
• 28 giugno - Dà vita al Bollettino del segretariato per richiamati e profughi.
• 25 luglio - Lascia il Trentino per Vienna.
• Agosto - A Vienna, assieme a monsignor Baldassarre Delugan, entra a far parte del "Comitato di soccorso per i profughi meridionali". Visita i profughi trentini dell'Austria Superiore e di Boemia, denunciando al governo centrale le condizioni disumane in cui venivano costretti a vivere.
1917
• 31 maggio - Riapre il Parlamento austriaco.
• 12 giugno - In un’interpellanza al primo ministro denuncia gli arresti, le violente deportazioni compiute tra la gente trentina. L'interpellanza rimarrà senza risposta.
• 15 luglio - Su sua richiesta il Parlamento chiede al Governo l'immediata liberazione di internati e confinati.
• 28 settembre - Denuncia al Parlamento austriaco l'esecuzione di Cesare Battisti.
• 16 novembre - Presenta una nuova interpellanza al ministro della Difesa e a quello degli Interni in merito al versamento di un sussidio di sostentamento ai profughi.
1918
• 1-11 ottobre - Ultimi due discorsi al Parlamento di Vienna.
• 24 ottobre - A Vienna è segretario del costituendo Fascio Nazionale Italiano, un'associazione che riunisce tutti i deputati italiani (trentini e adriatici) popolari e liberali.
• 37 ottobre - Si reca in Svizzera con gli onorevoli Conci e Malfatti. Qui prende contatti con il ministro plenipotenziario italiano a Berna per negoziare aiuti alla gente trentina.
• 6 novembre - A Roma viene accolto alla stazione dal sottosegretario Ferdinando Martini. Seguiranno colloqui con Orlando, Sonnino e Salandra.
• 23 novembre - Esce il primo numero de "II nuovo Trentino".
• Fine novembre – Si reca a Vienna per regolare il rimpatrio dei profughi.
• Dicembre - Assieme a Conci e Malfatti propone a Vittorio Emanuele Orlando l'istituzione di una Consulta che potesse dare pareri e sottoporre proposte al Governatorato militare del Trentino.
1919
• 14-16 giugno - A Bologna presiede il primo congresso del Partito Popolare Italiano.
• 22 luglio - Si reca a Roma, dove incontra il primo ministro Nitti per avere rassicurazioni riguardo alla nomina a governatore civile per il Trentino di Luigi Credaro
• 12 ottobre - A Trento si svolge l’assemblea costitutiva del Partito Popolare Trentino.
• 31 ottobre - Viene eletto segretario regionale del Ppi.
1920
• 2-7 giugno - A Roma partecipa ai colloqui dei delegati dei partiti trentini con il governo, vista la paventata divisione del Trentino dall'Alto Adige.
• 6 luglio - Viene convocato a Roma, assieme a Conci, dal nuovo premier Giovanni Giolitti, che riafferma la volontà del governo di rispettare le autonomie.
• 26 settembre - Diventa legge l'annessione del Trentino Alto Adige al Regno d'Italia.
1921
• 15 maggio - Viene eletto deputato a Roma. Assume la presidenza del gruppo parlamentare del Ppi.
• 24 giugno - Tiene il suo primo discorso in Parlamento.
• Luglio - Declina, anche su consiglio di monsignor Gentili, l'invito del premier incaricato Bonomi a far parte del nuovo esecutivo.
• Agosto - Con una delegazione del Ppi incontra a Colonia alcune personalità del Centro germanico, tra cui Konrad Adenauer.
• 8 settembre - Entra nella commissione consultiva per lo studio dell'assetto istituzionale delle nuove province (R.D. n.1319).
1922
• 14 giugno - A Borgo Valsugana sposa Francesca Romani.
• 17 novembre - Parla a nome del gruppo popolare per la dichiarazione di voto al governo Mussolini.
• 21 dicembre - Ha un colloquio con Mussolini, che gli dice: "Intendo trovare l'accordo con i popolari".
1923
• 12-14 aprile - Al Congresso del Ppi di Torino vota l'ordine del giorno che prevede la partecipazione dei popolari al governo Mussolini.
• 10 luglio - Viene eletto segretario nazionale del Ppi in seguito alle dimissioni di Luigi Sturzo.
1924
• 6 aprile - Viene rieletto deputato.
• 20 maggio - È Segretario nazionale del Partito Popolare Italiano.
• 27 giugno - Partecipa alla secessione dell'Aventino.
1925
• 8 giugno - Porta a Vittorio Emanuele III le richieste dei deputati aventiniani.
• 28-30 giugno - Ultimo congresso del Ppi a Roma.
• 14 dicembre - Abbandona la segreteria del Ppi e la vita politica.
1926
• 28 gennaio - Lascia la direzione de "II nuovo Trentino" a don Giulio Delugan.
• Marzo - Inizia la sorveglianza da parte del ministero dell'Interno. Ogni suo spostamento viene registrato nei registri della questura.
• Giugno - Giunge a Borgo Valsugana per un periodo di vacanza. Fa domanda di un passaporto per recarsi a Vichy, in Francia, per cure termali. Mussolini, d'accordo con il prefetto di Trento Guadagnini, scriverà di suo pugno sulla domanda: "Niente passaporto."
• 1-2 novembre - Le camicie nere devastano la sede de "II nuovo Trentino" a Trento.
• 5-6 novembre - Assieme al fratello Augusto viene prelevato dai fascisti e sottoposto a un processo sommario a Vicenza.
• 9 novembre - A Milano si nasconde in casa della signora Carpaneda, figlia dell'onorevole Arturo Baranzini.
• 22 novembre - Si trasferisce da Milano a Roma, in cerca di un lavoro, sotto il falso nome di Paolo De Rossi. Alloggia dapprima in casa dell'avvocato Ivo Coccia, in via Pompeo Magno, dove incontrerà rappresentanti del partito di Centro tedesco. Poi, nell'appartamento del cognato, Pietro Romani, in via XX settembre, quindi in una camera di via Napoleone III.
1927
• 11 marzo - Parte da Roma per Orvieto, dove prende il treno diretto a Trieste. Nel frattempo il capo della polizia, Arturo Bocchini, manda un telegramma ai prefetti di Ancona, Firenze, Pisa, Bologna, Zara e Fiume, in cui avverte che de Gasperi sta tentando l'espatrio. Alla stazione di Firenze, poco dopo le 23, viene fermato dalla polizia.
• 12 marzo - Per espresso ordine di Mussolini viene condotto a Roma nel carcere di Regina Coeli. Sua moglie, al carcere delle Mantellate.
• 21 marzo - Gli viene concesso di trascorrere qualche giorno in Trentino, anche per assistere il padre malato.
• 27 aprile - Viene tradotto nuovamente a Roma e incarcerato a Regina Coeli.
• 18 maggio - Ha inizio il processo contro di lui, nella tredicesima sezione del Tribunale Penale di Roma.
• 28 maggio - Viene condannato dal Tribunale penale a quattro anni di reclusione e a ventimila lire di multa per tentato espatrio clandestino.
• Luglio - La Corte d'Appello accoglie il ricorso e, riconoscendo delle attenuanti, riduce la pena a due anni e mezzo di reclusione e 16.666 lire di multa.
• 2 luglio - Viene trasferito, per motivi di salute, al Policlinico, quindi alla clinica privata Ciancarelli, in via di Villa Patrizi.
1928
• 12 luglio – Il vescovo di Trento Monsignor Celestino Endrici ne domanda la scarcerazione al Re, Vittorio Emanuele III.
• 19 luglio - II Ministero della Casa del Re comunica a Monsignor Endrici che la richiesta di grazia è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
• 27 luglio - Viene scarcerato, ma rimane sottoposto a un regime di stretta sorveglianza.
1929
• 1 aprile - Viene assunto come impiegato sopranumerario alla Biblioteca Vaticana.
• 22 luglio - Muore il padre, Amedeo.
1933
• 1 gennaio - Pubblica il suo primo articolo sul quindicinale "Illustrazione Vaticana". Per cinque anni, sotto lo pseudonimo di Spectator, cura la rubrica denominata "Quindicina internazionale".
1935
• 4 settembre - Subisce un intervento chirurgico che lo induce a redigere, prima di entrare in sala operatoria, un testamento spirituale che verrà aperto solo dopo la sua morte.
1938
• 16 settembre - Ultimo articolo di Spectator su "Illustrazione Vaticana".
• 30 novembre - Viene chiamato dal prefetto della Biblioteca Vaticana, Albareda, a fargli da segretario.
1939
• 15 giugno - Viene nominato Segretario della Biblioteca Vaticana.
1941
• Novembre - Prendono consistenza gli incontri clandestini con gli amici antifascisti presso lo studio dell’avvocato Giuseppe Spataro.
1942
• Luglio - S'incontra a Borgo Valsugana con Enrico Falck, Piero Malvestiti, Edoardo Clerici, esponenti del gruppo neoguelfo di Milano.
• 29 settembre - Partecipa, a Milano, nell'abitazione di Enrico Falck, assieme a Giovanni Gronchi e altri sedici antifascisti, alla riunione che sancisce la nascita in clandestinità della Democrazia Cristiana.
1943
• 30 luglio - È presidente della commissione centrale provvisoria della Democrazia Cristiana.
• 3 agosto - Assieme a Ivanoe Bonomi, Bruno Buozzi, Meuccio Ruini, Luigi Salvatorelli e Giorgio Amendola consegna a Badoglio una risoluzione in cui si reclama "senza esitazioni e senza indugi la cessazione della guerra".
• 6 agosto - A Milano partecipa a una nuova riunione con gli antifascisti cattolici. Tra gli altri: Falck, Meda, Malavasi, Clerici.
• 9 settembre - In via Adda, a Roma, prende parte alla costituzione del Comitato centrale di liberazione nazionale, la cui presidenza è affidata a Ivanoe Bonomi.
• 15 settembre - Si rifugia a Castel Gandolfo per sfuggire al rischio di persecuzioni.
• 12 novembre - Su "II Popolo" clandestino, con lo pseudonimo di Demofilo, firma il programma per la rinascita del nuovo stato democratico.
• Dicembre - Cambia nascondiglio. Prima di Natale raggiunge il Palazzo del Laterano.
1944
• 8 febbraio - È ancora costretto a cambiare rifugio: si trasferisce nel palazzo di Propaganda Fidae.
• 14 giugno - Parte per Salerno con il gruppo dei sei prescelti dagli Alleati per la formazione di un governo provvisorio.
• 18 giugno - Viene nominato ministro senza portafoglio nel primo governo Bonomi.
• 23 luglio - Al teatro Brancaccio di Roma tiene il suo primo discorso pubblico dopo il 1925.
• 29-37 luglio - Al primo congresso interregionale della Dc a Napoli legge la prima dichiarazione programmatica del partito. È nominato Segretario politico del partito.
• 11 ottobre - Legge un appello radiofonico "Ai combattenti e ai lavoratori del Nord".
• 12 dicembre - È ministro degli Esteri nel secondo Governo Bonomi.
1945
• 1 maggio - Pronuncia il suo primo radiomessaggio agli italiani (del Nord).
• 21 giugno - È ministro degli Esteri nel governo Parri.
• 31 luglio/3 agosto - A Roma si celebra il Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana.
• 16 settembre - Viene invitato a Londra al Consiglio dei ministri degli Esteri delle nazioni vincitrici.
• 18 settembre - Riferisce della questione giuliana alla Lancaster House, davanti ai Cinque Grandi.
• 25 settembre - Incontra i prigionieri italiani di un campo alla periferia di Londra.
• 27 settembre - A Parigi incontra il generale De Gaulle.
• 10 dicembre - Diventa presidente del Consiglio con la formula dell'esarchia. Assume il ministero degli Esteri e l'interim per l'Africa italiana.
1946
• 11 aprile - Convince Fiorello La Guardia (a capo dell'Unrra) a dirottare verso l'Italia navi cariche di cereali dirette in Inghilterra.
• 24-28 aprile - A Roma, al primo congresso nazionale della Democrazia Cristiana assume la presidenza del Consiglio nazionale.
• 2-8 maggio - Partecipa, a Parigi, a una nuova riunione dei ministri degli Esteri sui trattati di pace.
• 2-3 giugno - Referendum istituzionale ed elezione dell'Assemblea costituente. Viene eletto deputato per il collegio di Trento.
• 4-13 giugno - Colloqui con il Re Umberto II e con il ministro della Real Casa, Lucifero.
• 12 giugno - Assume i poteri di capo provvisorio dello Stato “ope legis”.
• 1 luglio - Rassegna le dimissioni.
• 13 luglio - Vara il suo secondo gabinetto con la formula del quadripartito (Dc-Pci-Psiup-Pri). Assume l'interim degli Esteri, degli Interni e dell'Africa italiana.
• 10 agosto - Parla a Parigi davanti ai delegati delle 21 nazioni vittoriose.
• 5 settembre - Stipula accordi con il ministro degli Esteri austriaco Karl Gruber per l'autonomia del Trentino-Alto Adige.
• 22 settembre – È nominato presidente del Consiglio nazionale della Dc.
• 18 ottobre - Lascia l'interim degli Esteri a Pietro Nenni.
• 25 novembre - L'incaricato del Dipartimento di Stato americano gli consegna l'invito da parte della rivista "Time" a partecipare a un forum internazionale a Cleveland.
1947
• 3 gennaio - Parte per gli Stati Uniti dove fa tappa a Washington, a Chicago, a Cleveland e a New York. Ottiene prestiti per 150 milioni di dollari, forniture di grano e 50 navi a finanziamento agevolato.
• 20 gennaio - Rassegna le dimissioni.
• 2 febbraio - Terzo governo con comunisti e socialisti.
• 13 maggio - Rassegna le dimissioni.
• 31 maggio - Vara il suo quarto gabinetto (monocolore).
• 31 luglio - La Costituente autorizza la ratifica del Trattato di pace.
• 15 novembre - Al congresso di Napoli viene acclamato Presidente della Dc.
• 7 dicembre - La figlia Lucia entra in convento.
• 11 dicembre - Rimpasto governativo: entrano PSLI e PRI. Nasce il quadripartito.
• 22 dicembre - L'Assemblea approva la Carta Costituzionale (in vigore il 1 gennaio successivo).
1948
• 3 gennaio - Firma un accordo sugli aiuti americani all'Italia.
• 18 aprile - Alle elezioni politiche viene eletto nei collegi di Trento, Napoli e Roma. La Dc ottiene la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato.
• 12 maggio - Rassegna le dimissioni.
• 23 maggio - Dà vita al quinto governo assieme a repubblicani, liberali e socialdemocratici.
1949
• 11 marzo - Alla Camera tiene una relazione sull'invito all'Italia ad aderire al Patto Atlantico.
• 18 marzo - La Camera approva l'adesione al Patto Atlantico.
• 27 marzo - Apre la discussione sul Patto al Senato.
• 5 maggio - A Londra viene firmato lo Statuto del Consiglio d'Europa.
1950
• 11 gennaio - Rassegna le dimissioni.
• 27 gennaio - Con la formula del tripartito (Dc-Psli-Pri) dà il via al suo sesto gabinetto.
1951
• 18 gennaio - Riceve a Roma il generale Dwight Eisenhower.
• 15 febbraio - Partecipa, con Carlo Sforza, a S. Margherita Ligure, all'incontro bilaterale Italia-Francia, che segna la conciliazione tra i due Paesi.
• 3 aprile - Compie settant'anni. La Democrazia Cristiana gli dona una villa sul lago di Castelgandolfo.
• 18 aprile - Partecipa, a Parigi, alla fondazione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio.
• Metà giugno - Riceve a Roma il cancelliere tedesco Konrad Adenauer.
• 16 luglio - Rassegna le dimissioni.
• 28 luglio - Viene incaricato per il suo settimo Governo (Dc-Pri), assumendo l'interim degli Esteri.
• Settembre - In visita negli Stati Uniti parla davanti al Congresso. Partecipa a Ottawa alla Conferenza atlantica (10/9). Riceve la laurea ad honorem dell'Università cattolica della città canadese. A Detroit incontra l'industriale Henry Ford.
1952
• 22 febbraio - Partecipa alla Conferenza atlantica di Lisbona.
• 17 aprile - Riceve a casa padre Riccardo Lombardi che, per conto del papa, lo invita a riconsiderare la possibilità di un'alleanza con le destre, per le elezioni romane.
• 25 maggio - Elezioni amministrative a Roma, anche grazie alla sua opposizione fallisce la cosiddetta "Operazione Sturzo".
• 27 maggio - A Parigi sottoscrive l'accordo per la nascita della Comunità Europea di Difesa.
• 24 settembre - Ad Aquisgrana riceve il Premio "Carlo Magno". È il primo capo di Stato a recarsi in Germania dopo la fine della guerra.
1953
• Fine febbraio - Presiede a Roma la Conferenza dei ministri degli Esteri della Comunità Europea di Difesa.
• 9 marzo - A Strasburgo, con i sei ministri degli Esteri dell'Unione, riceve il progetto di Costituzione per la Comunità Economica Europea.
• 7 giugno - Alle elezioni politiche la coalizione capeggiata dalla Dc non riesce a far scattare il premio di maggioranza.
• 24 giugno - A Oxford riceve la laurea ad honorem in diritto civile.
• 29 giugno - Rassegna le dimissioni.
• 4-6 luglio - Dopo il fallimento della legge maggioritaria incontra Togliatti e Nenni per riprendere la collaborazione interrotta sei anni prima con le sinistre.
• 15 luglio - Si presenta con un nuovo governo monocolore.
• 28 luglio - Non ottiene la fiducia e rassegna le dimissioni.
• 28 settembre - Viene eletto Segretario politico della Dc
• 20 dicembre - Fonda il settimanale "La Discussione", con l'intento di evitare la pubblicazione di periodici di corrente all'interno del partito.
1954
• 20 gennaio - II settimanale satirico "Candido" diretto da Giovanni Guareschi pubblica una lettera datata 19-1-1944, attribuita a de Gasperi, in cui lo stesso chiederebbe agli americani il bombardamento di alcune zone di Roma onde accelerare la reazione popolare.
• 29 gennaio - Pronuncia il suo ultimo discorso alla Camera.
• 6 febbraio - Presso la Procura di Milano depone querela, per diffamazione continuata a mezzo stampa, nei confronti di Guareschi.
• 15 aprile - II Tribunale di Milano riconosce Guareschi colpevole e lo condanna a un anno di reclusione e 100.000 lire di multa.
• 21 aprile - Parla alla Conferenza parlamentare Europea, nel Palazzo del Lussemburgo di Parigi.
• 11 maggio - A Strasburgo viene eletto, per acclamazione, presidente della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio.
• 26 giugno - Tiene il suo ultimo discorso politico al Congresso nazionale della Dc di Napoli.
• 28 giugno - La Dc lo elegge presidente all'unanimità.
• 28 luglio - Accetta l'invito a inoltrare alla Procura di Roma domanda di grazia per Giovannino Guareschi.
• 30 luglio - Lascia Roma per il Trentino.
• 19 agosto - Muore pochi minuti dopo le 2 e 30 del mattino.